ToroMio onora gli Invincibili a Superga

di Sabrina Gonzatto

TOROMIO

ToroMio

9/23/20202 min leggere

Se riuscissimo a riunire le lacrime, i sorrisi, i pensieri di tutti coloro che dalla tragedia di Superga si sono recati presso la lapide del Grande Torino, si potrebbe dar vita ad un libro infinito e universale. Il 23 settembre 2020 a questo libro si è aggiunta una nuova pagina firmata ToroMio.
Tutto parte dall’ indicazione giunta dal pesarese Mario Patrignani, presidente onorario di ToroMio e raccolta dal torinese Guido Regis, l’attuale presidente. L’osservazione riguarda un presunto errore nella gigantografia posta al lato della lapide del Grande Torino a Superga: al posto di Franco Ossola compare Pietro Ferraris, venduto al Novara nel 1948 e per questo motivo scampato alla tragedia.
“All’epoca eravamo consapevoli che la fotografia non fosse fedele alla formazione scesa in campo a Lisbona ma abbiamo ugualmente deciso di realizzarla dal momento che il 4 maggio si avvicinava e non c’era tempo da perdere” così racconta Nicoletta Perini, nipote di Dino Ballarin, contattata dal socio Paolo Cisella la scorsa estate.
Nicoletta insieme al marito Davide Bovolenta (della NP Grafica di Chioggia) riformula una nuova fotografia dove appare Franco Ossola. Grazie alla collaborazione con Leonardo, un tifoso granata, il telone viene stampato e successivamente collocato dai ‘Ragazzi della Curva Maratona’ al posto della vecchia fotografia.
‘Cerimonia ristretta e contingentata dal Covid, non più di 75 persone potranno assistere all’inaugurazione’ questo è quanto viene riferito a Massimiliano Romiti, segretario di ToroMio e presidente del NOIF.
Detto fatto, il 6 agosto la macchina si mette in moto. Nemmeno due mesi scarsi per organizzare il rinfresco, gli inviti, l’appello ai media, la realizzazione della gigantografia e varie ed eventuali. Quasi un record considerando le vacanze di mezzo.
Nonostante la pioggia dei giorni precedenti, il 23 splende il sole a Superga. Piano piano arrivano gli ospiti che si accomodano, chiaccherano, prendono un caffè. Una pattuglia della polizia locale a garantire l’arrivo di Chiara Appendino, sindaco di Torino, che commossa afferma: “bisogna preservare e tutelare l’eredità del Grande Torino, un patrimonio per la nostra città e per l’Italia intera”.
Tutto si svolge senza intoppi: la Messa celebrata da Don Riccardo all’interno della Basilica, la conferenza stampa all’aperto condotta dalla sottoscritta, l’inaugurazione della gigantografia presso la lapide con Claudio Sala a leggere i nomi delle vittime; insieme a Chiara Appendino, Antonio Comi e Piero Venera per il Torino FC, la signora Egri Erbstein, famiglie Mazzola, Ballarin, Martelli, Rigamonti, Bacigalupo, Franco Ossola assente poiché in lutto per la prematura scomparsa della figlia Cristina.
Dal punto di vista del ritorno stampa, l’evento è stato un successo. Tutti i media hanno non solo lanciato la notizia ma addirittura, oltre ad essere presenti alcuni tra i più conosciuti giornalisti sportivi (Gian Paolo Ormezzano, Xavier Jacobelli direttore di Tuttosport con Marco Bonetto e Alberto Gervasi della redazione torinese, Alberto Manassero, Fabrizio Turco, Salvino Cavallaro, ecc. ecc.) hanno scritto molti articoli sia sul web, sia cartacei.
Inoltre, grazie all’intervento di Giulio Graglia, la RAI ha mandato una troupe che ha ripreso conferenza stampa e l’inaugurazione della gigantografia e che successivamente ha mandato in onda il servizio durante il TG regionale.